Apprendere la “felicità” per migliorare la qualità della vita: una questione aperta
Oggi vorrei farvi partecipi di un interessante contributo del Prof. Gian Franco Goldwurm della ASIPSE di Milano. La scuola, di Formazione in Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva ASIPSE, è diretta da Gianfranco Goldwurm e sottolinea l’importanza dell’ottimismo nel mantenimento di una condizione di salute ottimale.
Riporto il riassunto estratto dalla rivista “Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale”:
La “Felicità” in quanto “Soddisfazione per la propria vita” rappresenta l’aspetto soggettivo più importante e significativo della Qualità della Vita. È caratterizzata da una dimensione emotiva e da una cognitiva ed è connessa ai fattori oggettivi della Qualità della Vita, fra i quali importante appare il livello di salute. Malgrado una relativa stabilità, la felicita’ può essere modificata in particolari periodi della vita come nella fase dello sviluppo, in quella dell’invecchiamento e nel corso di malattie croniche e invalidanti. Poiché queste modificazioni possono migliorare o peggiorare la Qualità della Vita, è possibile chiedersi se, date come stabili le condizioni oggettive, noi possiamo aumentare lo stato di “Felicità”, cioè di benessere soggettivo. Vengono riportati a questo proposito una serie di contributi ricavati dalla letteratura che tendono a dimostrare la possibilità di aumentare la “Felicità” mediante training basati sull’apprendimento di qualità psicologiche basali e di comportamenti specifici. I programmi presentano ora un approccio prevalentemente comportamentale ora prevalentemente cognitivo, quasi sempre misto in larga misura. Malgrado l’interesse di queste ricerche, il problema tuttavia rimane aperto e non poche critiche vengono mosse a questi tentativi.
Apprendere una visione ottimistica del proprio mondo interno ed esterno ha valenza terapeutica e preventiva nei confronti della depressione. L’ottimismo garantisce un incremento del benessere anche nelle persone sane, agendo sull’autostima e aumentando la risposta immunitaria.
Detto questo, si può ben capire come tale apprendimento sia più semplice durante il periodo di formazione della personalità, ovvero nel periodo infantile…
Nel prossimo post vi parlerò di una mia proposta ideata con lo scopo di incentivare la propensione all’ottimismo e il benessere nei bambini della scuola primaria!