Le forze personali

ragazzini sorridenti

Come d’accordo riprendiamo la prima delle 5 aree fondamentali per la costruzione del benessere psicologico…

Nell’ultimo articolo abbiamo detto che LE FORZE PERSONALI rappresentano la bussola interiore che guida le nostre scelte.

COSA SI INTENDE?

La parola “forza” è associata sia ad azione fisica sia a competenza. Ogni forza ha la caratteristica di essere dinamica, perciò aumenterà facendone un uso regolare.

Quando noi stiamo usando attivamente quella forza, essa ci dà energia e assorbe la nostra attenzione al cento per cento. Le nostre forze sono anche qualcosa in più delle naturali abilità (che possono rimanere latenti come mero potenziale senza mai essere utilizzate), perchè corrispondono a ciò che DECIDIAMO di utilizzare e che ci fanno guadagnare energia e soddisfazione.

Proviamo ora a suddividere il concetto di “forza” in più parti in modo da risultare maggiormente chiaro: FORZA = ABILITÀ + MOTIVAZIONE + SFORZO + SUPPORTO SOCIALE.

Nel caso si pensi ai bambini, allora sta a noi adulti che siamo loro vicini, individuare quelle situazioni per le quali un bimbo ha una spiccata preferenza e creare maggiori opportunità perchè possa sperimentarle. Bisogna renderci conto che i bambini vivono in media più tempo facendo cose che non trovano facili, rispetto agli adulti. Questo può essere frustrante e, dato che le loro emozioni sono in fase di maturazione, possono essere esposti ad una pressione che non hanno ancora le capacità di gestire.

Aiutarli quindi a trovare i loro punti di forza e ad usarli, costruirà fiducia in sé stessi e porterà dei successi.

Alcuni consigli pratici in questo senso li ho già scritti nei miei precedenti articoli ma li riassumo e li integro, cosicché possiate averli tutti insieme.

Essi possono essere:

  • lasciate almeno un’ora libera nel corso della giornata, perchè il bambino possa spontaneamente fare ciò che preferisce (so che non è facile… ma almeno a giorni alterni ci si può provare);
  • commentate sempre con entusiasmo ciò che è stato fatto, guardando al processo piuttosto che al risultato;
  • condividete con il piccolo le vostre passioni, in modo che il bambino possa cominciare a vedere un altro punto di vista e a confrontarlo con il proprio;
  • parlate al bambino di cosa vi piaceva alla sua età, in modo da incoraggiare la sua diversità e individualità;
  • recuperate giocattoli e materiali che possano sostenere e incentivare i suoi punti di forza (ricordate che spesso i bimbi si divertono maggiormente con cose semplici piuttosto che con giochi impegnativi e costosi);
  • date sempre un feedback positivo in modo che il bambino si renda conto che i suoi sforzi sono stati notati e valutati.

 

Nel prossimo articolo passeremo alla seconda area che costituisce uno dei pilastri del benessere: il benessere emotivo

 

 

 

 

 

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